La prima vera esperienza di allenatore ad alto livello di allenatore di Paolo Di Canio potrebbe chiudersi anzitempo: l’ex calciatore romano non ha iniziato nel migliore dei modi, tanto per usare un eufemismo, la stagione 2013/14 sulla panchina del Sunderland. I Black Cats, infatti, nella prime cinque giornate del massimo campionato inglese, hanno conquistato la miseria di un punto, ottenuto con un pareggio in casa contro il Southampton di Pablo Daniel Osvaldo.
Per quanto riguarda le altro quattro partite, invece, il Sunderland è stato regolarmente sconfitto: nella prima giornata, i biancorossi hanno perso in casa contro il Fulham per 0-1, nella terza giornata, hanno perso 1-3 in casa del Crystal Palace, nel quarto turno, sono stati sconfitti in casa dall’Arsenal e nell’ultima partita, hanno perso pesantemente contro il West Bromwich, vittorioso in casa con il risultato di 3-0.
Questo catastrofico inizio ha portato ad un desolante ma ovviamente scontato risultato: ultimo posto in solitaria in classifica con un solo punto conquistato.
E’ naturale che la dirigenza del Sunderland abbia iniziato a preoccuparsi ed è altrettanto ovvio che la posizione di Paolo Di Canio non è più salda come un tempo.
Come ben ricordiamo l’ex calciatore della Lazio, 45 anni, ha debuttato come allenatore in Inghilterra, sulla panchina dello Swindon Town; nel corso della precedente stagione, Di Canio fece subito il grande salto in Premier League, accettando la proposta del Sunderland e centrando l’obiettivo minimo della stagione, ossia la salvezza, con due vittorie contro Newcastle ed Everton che entusiasmarono decisamente i tifosi che, inizialmente, non presero bene l’ingaggio dell’allenatore romano..
Quella di quest’anno, quindi, si presentava davvero come la grande occasione per affermarsi come allenatore per Paolo Di Canio. La dirigenza del Sunderland non ha lesinato in investimenti, formando anche una nutrita colonia di giocatori italiani sicuramente per aiutare maggiormente il proprio allenatore: Emanuele Giaccherini, pagato 7,5 milioni di euro alla Juventus, Fabio Borini, Andrea Dossena e Vito Mannone. Ciò, però, non sarebbe bastato per far decollare la squadra.
Nonostante la sua posizione sia innegabilmente in bilico, però, Paolo Di Canio ostenta sicurezza. Queste sono state le sue dichiarazioni dopo la sconfitta con il West Bromwich:
Quando sono arrivato per salvare la squadra, avevo addosso mille tensioni: la non salvezza sarebbe stato il mio fallimento. Ora sono meno preoccupato, siamo in un momento difficile, ma la stagione è ancora lunghissima.
Paolo Di Canio è la dimostrazione che, oltre alla personalità, alla foga agonistica e all’energia, per ricoprire il ruolo di allenatore, serve anche qualche altra qualità in più.
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